Perché la prevenzione della postura incrociata è di estrema importanza (3 di 3)

Avendo visto come lo stress influenza il nostro corpo e in particolare la nostra postura, è fondamentale capire come bisogna agire per interrompere questo processo di "autodistruzione" e cominciare a lavorare per tornare in salute.

sano vs malato

Se la "postura incrociata" non viene corretta, ci si ritroverà a 70 anni tutti ingobbiti e pieni di dolori! Più a lungo siamo in grado di mantenere una postura corretta, dritta, priva di dolori, giovane ed efficiente, più saremo in grado di evolverci mentalmente, emotivamente e spiritualmente, in quanto diversi studi hanno dimostrato che la postura è direttamente collegata con l’attività del nostro cervello.

Per riprogrammare il cervello a cambiare una postura errata in una corretta può richiedere anche solo 3 settimane di esercizio fisico intenso ed evitando tutte quelle situazioni che innescano la postura sbagliata, le quali però ci accompagnano quasi tutti i giorni e quindi, mediamente, il tempo di recupero si allunga in proporzione a quanto tempo si ha da dedicare alla “guarigione”, talvolta ci vogliono diversi mesi per poter tornare ad una postura corretta. Invece, per arrivare ad avere una postura perfetta che si mantiene nel tempo, ci vuole anche più di un anno, in quanto non solo serve che i muscoli funzionino correttamente, ma anche i legamenti, i tendini e le ossa devono rimodellarsi per mantenere i cambiamenti fatti in precedenza.

Capire la differenza fra cura passiva e cura attiva

Nel mondo di oggi si ha un’idea “distorta” di quello che è la salute. La maggior parte delle persone non sanno neanche più cosa voglia dire essere sani, perché la vita che ci circonda ci porta ad alti livelli di stress, cattive abitudini sociali e una dieta molto squilibrata, in cui l’idea del fast food è diventata un luogo comune. La medicina tradizionale ci insegna a prenderci cura del nostro corpo quando stiamo male, quando manifestiamo dei sintomi che non sono altro che il modo che il nostro sistema nervoso ha per “urlarci addosso” il fatto che non stia bene, che si sta danneggiando e che ha un bisogno disperato di guarire. E noi cosa facciamo? Siamo abituati a prendere una pillola che spenga questa voce interna, che toglie il dolore e ci permette di girarci dall’altra parte e continuare a danneggiare il nostro fisico esattamente come stavamo facendo prima, pensando che tutto vada bene visto che non abbiamo più sintomi. Poi cosa succede? Qualche tempo dopo ecco che i sintomi tornano a farsi sentire, più forti di prima, a tal punto che a volte i farmaci non aiutano neanche più.

dottore iniezione

Così la medicina è diventata una specializzazione nella cura della malattia, ed è qui che la Chiropratica si differenzia, affermandosi come una specializzazione nel mantenimento della salute e della prevenzione della malattia.

Questa la chiamiamo “cura passiva”, in cui la cura ci viene data da un agente esterno (un farmaco, un’operazione chirurgica, un dottore) e il paziente non deve fare niente se non presentarsi all’appuntamento. Nel nostro cervello si rafforza l’idea che noi non possiamo fare niente per tornare in salute e creiamo una dipendenza da questi agenti esterni per poter stare meglio, senza credere nelle proprie capacità innate.

Una “cura attiva” invece, comporta la partecipazione costante da parte del paziente, che aumenti la responsabilità nei confronti della propria salute e che si capisca che è tutta una questione di scelte. Chi è in grado di seguire una cura attiva farà delle scelte migliori per se stesso, come mangiare correttamente, fare esercizio fisico, pensare positivo e controllare di essere sempre sulla giusta strada. Ecco che quindi il chiropratico passa dall’essere un dottore che “fa passare il mal di schiena” a un mentore che dia i consigli giusti su come mantenersi in salute e controllare che il sistema nervoso funzioni al suo massimo senza alcuna interferenza.

cura attiva vs cura passiva

Non tutti sono in grado di accettare questa responsabilità, e va bene comunque, perché il bello della vita è che ci permette di scegliere sempre, sia in positivo che in negativo. E’ importante però capire che ogni scelta comporta delle conseguenze direttamente proporzionali. Il compito del chiropratico non è giudicare le scelte che una persona fa ma consigliare e istruire sul potenziale che il corpo umano ha quando vengono fatte le scelte più positive per noi stessi!